Un'altra annosa questione, seconda solo a quella delle foto delle vacanze, è quella dei disegni delle vacanze.
Oltre al problema dello spaventoso tunnel dell'omologazione collettiva in cui ci si tuffa, c'è la questione del dovuto rispetto a chi, soprattutto di questi tempi, è rimasto a casa, o a farsi un mazzo tanto, o a guardar crescere il muschio sul lato nord dei muri aspettando tempi migliori, e che si trova bombardato da migliaia di terrificanti reportage.
Che farne, dunque?
Per quanto mi riguarda quei pochi che produco sono più degli esercizi di yoga e di sopravvivenza a cui mi sottopongo, viste le condizioni di precario equilibrio e dei mezzi a mia disposizione. Una bic e una moleskine. Stop.
Perciò mi limiterò a pubblicarne solo uno. L'unico in cui ero seduto un po' comodo, e che riguarda un posto in cui sono stato bene e con cui ho un grosso debito. Siamo da Chez Bartò, Corte, Corsica. Un camping come piace a me, super minimal, solo verde e servizi. Questi sono i tavoli del baretto, che senza nulla a pretendere, offrivano ospitalità a poveracci come noi che non si erano portati manco un tavolinetto e una sedia per mangiare.
Grazie Bartò! Questa è per te, chiunque tu sia.