lunedì 23 aprile 2012

MI RICORDO SACCARINA...

Premetto, questo è un post per gli amici. I cultori della materia non credo siano parecchi.
Correvano i favolosi anni '90. Gli anni dei primi rave illegali a queste latitudini. Stiamo parlando di strepitosi spazi dismessi, occupati temporaneamente, stravolti di significato per una o più notti, per poi essere di nuovo abbandonati. Le T.A.Z. le zone temporaneamente autonome, citate da Hakim Bey.
In quegli anni io e Valerio Bindi creammo  le Z.T.M. zone temporaneamente mutanti, storie a fumetti in cui i veri protagonisti erano proprio questi scenari. Ma a poco a poco ebbi l'esigenza di avere dei veri protagonisti, che ovviamente furono tutti ispirati a  persone vere. 
Il mio preferito era lui, Saccarina. Cupo, torvo, e soprattutto (come il suo omologo reale) in perenne trasformazione. Lo studiai per un po', finì in un libretto di omaggio a Tamburini, poi gli affiancai dei personaggi, e divenne uno dei protagonisti di Acido Liquido, storia pubblicata su BLUE (vedi nella sezione comics). Poi scrissi vari soggetti brevi incentrati su di lui, che ahimè, mai videro la luce. Nella successiva e ultima storia delle Z.T.M. il protagonista fu Spino, il suo compare, più adatto alla vicenda. Poi più nulla. Peccato. Era un bel personaggio. 
Fortunatamente ci rimane la sua ben più preziosa versione in carne ed ossa, che qui saluto, e a cui ora mi rivolgo. Non esistono altre storie definite su Saccarina, ho cercato, niente, nisba. Esiste il mio fascicolo con le matite che ti riguardano da cui estrapolo questo best of.
Un ultima curiosità: il nome Saccarina veniva da un pezzo gabber dell'epoca, in cui l'unico testo ripeteva una roba tipo "call me saccharin". Io obbedii. Anni dopo il vero Saccarina si è ammalato di diabete. 
Deve essere  la teoria del caos.




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